Ho sposato una Vulvana

06 febbraio

Perché Gelso stasera ha deciso di piantare radici nel mio pub letterario? Ma vaffanculo! Ora devo sorbirmi le sue solite sparate.

“Come va, Gelso?”

“Io, piuttosto che ridurmi come Ervino, mi tai i cojòns, mi tai!”

“Perchè, Gelso?” Chiedo, come da prassi, seguendo il solito copione.

“Di quant che si è fàt inculà di che scrove di russe, nissun lu viôt plui atôr!”

“Bon, Gelso, si è appena sposato, vorrà stare da solo con sua moglie, che comunque è vulvana, non russa…”, ribatto trattenendo un sospiro sconsolato.

“La borse di me agne!” continua ‘sto cafone, sbattendo un pugno sul banco, “Non si tradiscono gli amici! Ise vere? Per una russa, poi?! Impensiti: mogli e buoi dei paesi tuoi! O sin furlans, porco…”

“Si, si, certo Gelso dobbiamo fare tesoro della saggezza dei nostri vecchi!”, rispondo mentre gli verso la dodicesima grappa alla prugna. “Comunque è vulvana e magari dovresti parlargli, a Ervino…”, suggerisco.

“Cul casso, che s’inculi!” conclude bevendo d’un fiato la sua prugna, alla faccia dell’altruismo.

La serata sarà lunghissima.

06 marzo

“Come va, Gelso?”

“Di miarde! Ieri ho tirato su un cjocòn di chei! Oh, Sandro, cumò vonde. Devo darmi una regolata.”

“Ok, allora cosa ti do?”

“Una prugna. Mi metterà a posto lo stomaco, ise vere?”

“E’ vero quel che dice Albino? Hai cominciato a uscire con Vassylana? L’amica della moglie di Ervino?”

“Si, si… si tromba alla grande. Ma dopo ognuno a casa sua.”

“Ma quindi? E’ una cosa ufficiale?”

“Ce sao io? O taconi e vonde!”

“Va bene. Ho capito. Ma condividerete qualcos’altro assieme…”

“Io sono friulano. No ai timp di piardi!”

06 aprile

“Come va, Gelso?”

“Benonon!”

“Mi fa piacere. Finalmente ti vedo soddisfatto.”

“Di lusso, Sandro!”

“Cioè?”

“Vassylana è una brava ragazza, ise vere? A piombo, precisa, seria, senza grilli per la testa. E po’ tu sâs…”

“E poi so cosa?”

“E poi ho conosciuto sua mamma… sono proprio come le donne friulane di una volta, no ise vere?… tutte casa, lavoro e famiglia!”

“Ma vi sposate?”

“Eh?! No, no, no. Setu màt?… Però se vai dietro di sua mamma… ise vere?”

“Solita prugna, Gelso?”

“Eh?! No, no, no. Setu màt?… ho la messa ortodossa… sai, sua mamma ci tiene…”

“Bon, allora ci vedremo dopo con gli altri…”

“Eh?! No, no, no. Setu màt?… poi riporto a casa la mamma di Vassylana e non posso lasciarla sola…”

“Perché sola?”

“Eh, Vassylana è dovuta uscire con le sue amiche… ise vere?”

06 giugno

Ma mi dirà qualcosa!

E’ entrato mezz’ora fa. Si è seduto al bancone senza aprir bocca e non ha nemmeno ordinato. Almeno mi guardasse in faccia! Secondo me non sa neanche di essere qui. Guarda la spina della birra, abbassa lo sguardo, scuote la testa, borbotta qualcosa. E riparte da capo. Io capisco solo qualche “no ise vere?” qua e là.

Ma mi dirà qualcosa!

“Sandro, mi sono sposato.”

“Eh?… ma stai scherzando?!”

“Se ti ò ai dite cussì, al’è cussì!” mi zittisce Gelso, con una fiatata alcolica micidiale.

“Ma quando vi siete sposati?”

“Il 6 maggio alle 21:00:12, in comune a Gemona. Sua mamma ha voluto così… Sandro, una Skróvacher pivo, va.”

“Mi dispiace Gelso, non ho birre aromatizzate alla patata.”

“Ah no? Ma la prugna ce l’hai, ise vere?”

06 luglio

“Sandro, mi soj propite rot i cojons!”

“Cosa succede adesso, Gelso?”

“Ma putane vacje, decide tutto lei, jo no conti plui un casso.”

“Ma hai provato a parlarne con lei?”

“Eh?! No, no, no. Setu màt?… vuoi che mi butti fuori da casa mia?”

“La normale vita di coppia. Dai Gelso, ci si abitua…”

“Non posso mica andare avanti a farmi chiudere in solaio ogni volta che deve fare pulizie… ise vere?”

“Non prendertela. Hai sempre gli amici.”

“Ma vaffancul! L’ultima volta che ho visto la compagnia è quando è andata in Vulvania. Con sua mamma. Per portare qua le sue sorelle! No rivi plui!”

“Ma lei dov’è adesso?”

“A casa della mamma. A fare i tarocchi per sposare le sorelle!”

“Ah! Cosa vuoi da bere?”

“Tutto. Tutto quello che hai. Baste che no sedi aghe.”

06 agosto

È un mese che Gelso è sparito dalla circolazione.

Speriamo bene. Ise vere?