Da Progetto Divino a Sacchi di Merda

Da un grande potere derivano grandi responsabilità. Proprio vero. E oggi abbiamo toccato con mano questa grande verità.

Eravamo in procinto di cominciare una dura riunione di lavoro, da lungo tempo calendarizzata, con un ordine del giorno impegnativo, bramosi di cominciare il solito brainstorming, propedeutico alla produzione artistica e culturale.

Tutto era pronto. Fronti corrugate, sguardi concentrati, i cuori che pompavano adrenalina nelle masse cerebrali. Poi, l’imprevisto.

Il tavolo di lavoro non era stabile. Impossibile mantenere la concentrazione. Il problema doveva essere risolto. Immediatamente. L’azione corale si è subito messa in moto, permettendo di individuare la fonte del problema, guardando sotto il tavolo.

Sotto una gamba troviamo un libro. Ma non un libro qualsiasi. Quasi non riusciamo a crederci. Trattasi di una copia, peraltro in buono stato di conservazione, dell’ormai introvabile Da Progetto Divino a Sacchi di Merda, dello scrittore underground Philip K. Azzo, figura mitica che ha affidato a questo libro la summa del suo pensiero, scomparso misteriosamente in un viaggio in deltaplano verso l’isola di Raivavae, nella Polinesia Francese, alla ricerca delle ultime effige dell’ormai scomparsa civiltà lemuriana.

Brainstorming propedeutico alla produzione artistica e culturale
Brainstorming propedeutico alla produzione artistica e culturale

Ci guardiamo esterrefatti. Una gragnola di domande sorge spontanea. Come è arrivato qua il prezioso tomo? E chi lo ha portato? O cosa? Da dove? Perché? Come? Quando?

Ci guardiamo sbigottiti. Ma prima ancora di aprire con deferente rispetto quelle pagine, avvertiamo subito il peso schiacciante della responsabilità di cui il destino ci ha investiti. Siamo divenuti nostro malgrado custodi di questa bomba che potrebbe scoppiarci in mano. Forse era meglio essere travolti da un vagone ferroviario carico di vecchie doppiette in partenza per Kiev.

Da un lato, non possiamo negare all’umanità la possibilità di abbeverarsi alla fonte del sommo pensiero del geniale Philip K. Azzo. D’altra parte, nemmeno rischiare conflitti sociali rivelando a tutti le verità esoterico-esegetiche di cui Egli è stato ultimo custode. Colui che prima di partire, per poter sbrinare il frigo, divorò sei chili di olive ascolane… congelate!

Dobbiamo decidere cosa fare. Pubblicare o non pubblicare? La discussione procede. Accanita. Vi faremo sapere…

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