Vi è mai capitato di incontrare per caso al bar, al supermercato o in un hub vaccinale, un personaggio a cui non avreste dato un penny? Ma quando, annoiati, voltate le terga per andarvene, estrae a tradimento qualità insospettate, maneggiando concetti capaci di penetrarvi nel profondo.
Ecco. A noi è capitato e ci è pure piaciuto. Dopo due ore di lectio magistralis su ogni argomento dello scibile umano, abbiamo anche scoperto che nasconde un mini acceleratore di particelle nella lavanderia di casa sua.
Solo ventisette centimetri di diametro genialmente posizionati attorno all’oblò della lavatrice. Quindici teraelettronvolt di energia sufficienti per sparare su un’altra galassia la sua asciugatrice Panzerkampfwagen.
La sua erudita dialettica sta trasformando il buio locale malfamato, dove ci siamo rifugiati in cerca di un break etilico, nei lussureggianti vialetti del Giardino di Socrate.
Tra un boccale di birra, un’avance finita in denuncia e un panino ai cevapcici, il discorso continua spaziando fra alto e basso, coinvolgendo Erwin Schroedinger e Gabriel Pontello, teoria della selezione naturale e Don Zauker, velocità della luce e i bosoni di Jane Mansfield.
Presi dall’entusiasmo, pensiamo di essere dei PhD del CERN di Ginevra e ci sentiamo autorizzati a confutare la sua più recente scoperta scientifica (della quale ci sfugge la comprensione), inalberandoci davanti ai suoi timidi tentativi di replica. Pensando al futuro, iniziamo a regalare i nostri contributi: “Intanto la velocità della luce non è così veloce come sembra”, sostiene il primo, “inoltre, la panspermia, io me la faccio in casa con la farina di fecola e l’amido di mais…”, continua il secondo, “…e il gatto di Schrodinger non era un Soriano!”, conclude il terzo.
Mentre stiamo per passare alle vie di fatto, attoniti ci accorgiamo che il nostro Maestro ha abbandonato il simposio senza proferir parola, lasciando il conto da pagare. Tragicamente ci rendiamo conto di quanto scarseggino i fondi per la ricerca.
Lasciamo il locale meditabondi, a notte fonda, col pensiero fisso al soggetto de L’Origine du Monde del grande Gustave Courbet. Ifix Tcen Tcen!…
4 Responses
Ci chiediamo, non senza una giustificata dose di sgomento, chi sia questo enigmatico e destabilizzante personaggio, del quale abbiamo solo una (povera) rappresentazione grafica.
Nel dubbio, ci crogioliamo pure sul tema dell’opera di Courbet.
Capiamo lo sgomento, caro M.V.M., ma soprattutto apprezziamo la tua positiva attitudine verso il crogiolamento sul tema dell’opera di Courbet 😁
Thanks for your blog, nice to read. Do not stop.
Glad you enjoyed it, Mark! And we won’t stop, my friend! 😁