Dal nostro fan anomimo*, in trasferta nella Val di Fassa.
Siete fantastici, MaAlMamandi! Quasi non ci credo che voi, mollaccioni, siete finalmente riusciti a tirar fuori le pa… role giuste. Grande l’idea dei calzini. Chi ragiona coi piedi non può far altro che partire da lì… Vi sto coglionando, dài.
Ma parlate seriamente? Credete veramente che un unico Governo Mondiale vorrà comandare l’umanità? Quasi quasi state convincendo anche me.
Vabbè. Sono qui in Val di Fassa per un periodo di attività fisica. Forse non l’ho mai detto ma, prima dell’arrivo della primavera non rinuncio mai a ristrutturare la mia scolpita corporatura e non c’è niente di meglio dell’alta montagna per degli ottimi risultati. Così, in questo modesto 4 stelle superior fra una sauna finlandese e l’altra, vasche idromassaggio, cromoterapie, talasso terapie e percorsi emozionali, rigenero corpo e mente.
In questo istante sono Jack nella camera 237 assegnatami in questo Overlook Hotel (con SPA perfettamente funzionante). Fuori nevica e si ode anche un po’ di vento. Appena accesa la luce della stanza noto, sul letto matrimoniale, ben adagiati davanti al cuscino, due accappatoi ripiegati, cuffie per i capelli ed alcune ciabatte. Ciabatte? Piedi? Calzini? Ecco l’aggancio.
Si. Noto sopra le ciabatte a punta chiusa, bianche candide, l’evidente ricamo della parola “Lui” e sulle altre, a punta aperta, la scritta “Lei”. Ma vi sembra corretto? Nel ventunesimo secolo facciamo ancora queste distinzioni. E se la coppia ospite non fosse del tipo propriamente tradizionale? Come sceglierebbe le calzature? Non solo. E se in vacanza, Lui e la Lei avessero la pelle nera, con le pantofoline e l’accappatoio bianchi, avrebbe senso parlare di foto ricordo a colori? Ragazzi, che confusione!
Devo capire se qualcuno ha già pensato e risolto lo scomodo dilemma. Come intelligentemente mi suggerite la soluzione è Internet. Grazie al Wi-Fi dell’hotel, dopo aver digitato www.google.it sul browser dello smartphone, navigo. Facendomi largo fra gl’infiniti banner di auto elettriche trifase, bicicette a invalidità assistita, mutande bicolore e saponi al nero di seppia, poco prima di perdere le speranze m’imbatto in Tumblr, il social network dove quindici anni fa ci si poteva esprimere senza filtri: una comunità dove si potevano postare testi, immagini, video e audio di ogni genere senza preoccuparsi troppo dei contenuti.
Ho sempre immaginato che Tumblr derivasse da tumbler, un bicchiere in vetro liscio senza manico, un contenitore trasparente che può essere riempito con ogni cosa. Era così ma, mentre il tempo fluiva, la piattaforma di microblogging perdeva notorietà e poneva sempre più limiti alla libertà degli iscritti: pensate alla sconsiderata epurazione di contenuti per adulti del 2018. Ed ora sono stati vietati alcuni termini che, se usati, potrebbero essere resi invisibili tramite comment ghosting o essere addirittura shadowbannati. E questi termini sono invece assolutamente consentiti, al contrario di: alto, barba, bionda, calda, calvo, doccia, giovane, papà, pannolino, piedi, ragazza, razzista, risposto, selfie, transfobico, tacchi a spillo e altro ancora!
Non si potrà più scrivere liberamente nemmeno: “Un uomo calvo, dopo una doccia calda, si fa la barba coi tacchi a spillo”, oppure “una ragazza bionda e alta si fa un selfie, in piedi, dopo aver risposto al papà transfobico”. E dove andremo a finire?
Continuo le ricerche per dare una valida risposta ai miei dubbi. Trovo Schwa (o Scevà). Sempre più interessante, forse fa al caso mio. Schwa (Ə) non è altro che una vocale, inesistente nella lingua italiana, ma qualche mente geniale ha ben pensato di avviare una petizione per inserirla nel nostro alfabeto in qualità di “vocale inclusiva”, rendendo neutri tutti i vocaboli non specificatamente maschili o femminili. Se volessimo riferirci alla professione di direttore, di presidente, alla qualifica di pilota o di benemerito ignorante, potremmo scrivere: direttorƏ, presidentƏ, pilotƏ o ignorantƏ. E che articolo ci mettiamo? “Əl”? Fa un po’ cacarƏ (eh, quando scevò, scevò!).
Quindi, MaAlMamandi spiritosi, suppongo che la soluzione per le pantofole sia di ripensarle in un colore neutro (arcobaleno?) e i ricami potrebbero essere “LƏi” e “LƏi”. Per non confondersi poi, uno potrebbe usare le babbucce sinistre e l’altro le destre, ma solo dopo un imparziale sorteggio che escluda ogni riferimento ad eventuali orientamenti politici. Forse Schwa deriva da Shoah, nel vero senso del termine: catastrofe.
Tumblr invece diventerà TumblƏ (Tombola, nel senso di caduta) che ormai per non correre rischi bisogna “piombare” tutti nel grigio intermedio, perfettamente bilanciato, imparziale, non offensivo e neppure imbarazzante. Non c’è spazio per le diversità. Gli uomini son tutti uguali, hanno tutti gli stessi diritti: è necessario assomigliarsi, pensare, parlare, vestirsi e comportarsi tutti nello stesso modo. O no? Che ne so!
Quanti pensieri girovagano nella mia mente. Forse mi son smarrito in contesti inopportuni. Dovrò rivedere, modificare, ripulire, ritoccare e revisionare il mio scritto. E dopo averlo letto e riletto sarà Politicamente Corretto.
Ma ora basta. Sento l’urgenza di riportar la gola alla giusta sapidità. Un buon vino corposo, un rosso pugliese: un calice Di Colore Amaro e nulla più.
*ne abbiamo solo uno e non sappiamo nemmeno chi è!
6 Responses
Fantasticə!!!🤣
Ciao Anna! 🙂 Fa piacere che ci sia gente come te, ancora interessata ai serissimi argomenti trattati in questo blog! 😉😁 Benvenuta a bordo e alla prossima! 😄
Il politicamente corretto ha veramente scassato la m…..a! 🙄
Benvenuto Duca! 😁 Come non essere d’accordo! Ciao e alla prossima! 😁😁😁
Grande questƏ! Quasi meglio di quellƏ dei calzinƏ!!😂
Grande questƏ!..quasi meglio di quellƏ dei calzinƏ!! 😂