Menarostacco nel Friuli – 2024. I MaAlMamandi esistono oppure no? Sono solo una scusa per cazzeggiare il martedì sera? Oppure c’è un disegno ben preciso dietro al loro essere lepidi e scherzosi?
Il consiglio comunale di Menarostacco nel Friuli, in seduta plenaria, ha deliberato che è arrivato il momento di fare luce una volta per tutte sull’alone di mistero che avvolge i MaAlMamandi.
L’assessorato alle forme di vita aliene del comune del Medio Friuli, nella persona del geom. Roberto (Berto) Morbios, aveva avviato da anni un programma per raccogliere le prove sulle attività del gruppo.
«Nel corso dei miei compiti ufficiali», accusa Morbios, «venni a conoscenza di un programma segreto del Pentagono, che andava avanti dal 2017, per il recupero dei crediti insoluti nelle osterie del Medio e Basso Friuli che si sono verificati in concomitanza delle presunte attività del gruppo».
Alla domanda di chiarimento alle succitate presunte attività, il comune di Menarostacco, nella figura del sindaco, Cav. del Lav. Gian Giuseppe (Basot) Sfortunato, risponde fischiettando e fissando i gerani sulla finestra della sala consiliare.
Don Ato, Monsignore della parrocchia dei Santi Astolfo e Grimaldo ammette che, «Non sono eventi rari o isolati». Nella penombra del confessionale, «ne ho sentite delle belle, ma per ovvi motivi professionali non posso rivelare nulla».
Dalla viva voce dei Menarostacchesi: «… io sono dell’idea che uno può bere quanto vuole però, deve tirarlo fuori, il taccuino!», «… certa gente è meglio che andrebbe a lavorare!», «… mio nonno mi diceva sempre: meglio così che non peggio!», «… Ah no eh… e quanta acqua che viene giù quando piove?», «… sono quelli di Trieste!»
Sono argomenti diventati ormai così comuni nel Medio Friuli da essere discussi anche in fila per il kebab da asporto.
Ercole Caco (Aiace), il proprietario dell’osteria Ai Cuatri ch’a Restin, sostiene di aver visto tre ombre luminose sostare al tavolo per pochi istanti e poi svanire nel nulla descrivendo traiettorie impossibili. Unica testimonianza dell’incontro ravvicinato, tre bottiglie vuote e uno scontrino ubriaco. Il fatto è salito alle cronache come “Veju Veju Lazarons”, diventando un tormentone nel paese.
A questo punto ci sembra giusto appoggiare con fermezza la delibera voluta dall’assessore Morbios che intende desecretare il video che trovate su questo post.
Non ci aspettiamo certo che questo filmato dissipi completamente l’alone di mistero che circonda i MaAlMamandi tuttavia, come si dice per le strade di Menarostacco: “Miôr tre cjastróns cu’ la pice che un mont cence frice!”
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