I MaAlMamandi al PAFF

Sto scrivendo questo post sul mio nuovo Mac davanti al monitor da 203,2 metri, dunque mi sono ripreso. E non solo. Ho ripreso anche loro, per ringraziarli di non avermi ripreso per la mia défaillance dell’ultima volta.

Come primo incontro da redivivo c’è la tradizionale visita al PAFF di Pordenone, nostro consueto luogo di abbeveramento culturale ed esplosione creativa.

Per un gioco del caso, arrivo simultaneamente ad Alessandro e Mauro. Una cosa che non è mai accaduta da quando ci conosciamo. I nostri corpi descrivono perfette traiettorie che convergono contemporaneamente verso l’ingresso di Villa Galvani. Una mirabile coreografia che si svolge con precisione millimetrica, neanche l’avessimo provata un milione di volte.

Ma niente avviene per caso. E infatti, appena varcato l’ingresso dell’edificio, ecco Riccardo che ci riconosce e accoglie con la sua consueta simpatia. C’è qualcosa di magico che ci attira in questo posto.

Mentre medito sui significati reconditi di quanto sta succedendo davanti ai miei occhi, noto con stupore che con la mia consueta scaltrezza da faina faccio finire nelle mani di Riccardo il n° 0.1 del cartaceo del nostro fumetto, O.P. (Octopus Photosinteticus).

Il movimento sembra del tutto casuale, ma è evidente che ho studiato la cosa nei minimi dettagli.

La magia del PAFF ci concede un insperato regalo: Riccardo ci promette che il nostro albo troverà posto in qualche angolo del museo. Fantastico!

Cogliamo l’attimo, e per celebrare l’evento decidiamo di girare uno short durante la nostra PAFFeggiata. Un documento multimediale a imperitura memoria della nostra baldanza nei saloni di Villa Galvani.

Grazie PAFF!

I MaAlMamandi al PAFF di Pordenone!
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